Tu ci sei sempre stata, e credo che il dolore, in un certo senso, sia servito a condurmi qui da te. In passato, per nascondermi dal mondo, correvo a chiudermi a chiave nella mia camera, adesso devo solo guardarti negli occhi. Tu sei il mio altrove, un luogo sconosciuto dove è bello perdersi, e la casa dove ritornare quando la vita ti fa a pezzi. Grazie a te ho capito che fare l’amore significa dormire abbracciati vivendo nello stesso battito, nello stesso respiro, trovando nell’altro angoli e spigoli creati solo per accogliere il nostro corpo, come gemelli siamesi separati alla nascita. E se davvero esistesse un Dio oltre la Costellazione di Orione, allora gli chiederei di farmi dormire abbracciato con te ogni singola notte della mia vita, stringendoci forte fino al mattino.